Ruffini scrive a Varrassi: «Riveda la delibera sul Centro della nutrizione»

TERAMO – Centro regionale di fisiopatologia della nutrizione di Giulianova: il consigliere regionale del Pd, Claudio Ruffini, scrive al direttore generale Giustino Varrassi per chiedergli di rivedere le scelte che lo vedrebbero declassato. Ruffini ‘consiglia, Varrassi a fare un passo indietro per due motivi: il precedente dell’Utic di Atri, con la pronuncia del Tar Abruzzo sul ricorso del Comune di Pineto («rilevando – dice Ruffini – che lo stesso manager non può modificare una disposizione di legge regionale con un atto amministrativo. Bensì il Tar ha ribadito che tale modifica può avvenire solamente attraverso una pronuncia del Consiglio regionale») e il fatto che il Difensore Civico abruzzese ha chiesto allo stesso Varrassi una relazione sulle criticità sollevate dal Comitato di difesa del Centro giuliese. Questo, sostiene il consigliere regionale Pd, per evitare che sia il Comirtato dei famigliari degli utenti che il Comune di Giulianova siano costretti a ricorrere anch’essi al Tar Abruzzo. Ruffini avverte che la sua richiesta di revocare la delibera della Asl sul Centro e di modificare di conseguenza l’Atto aziendale «non è da intendersi come la difesa di qualche amico oppure di qualche Direttore, ma nasce semplicemente dalla necessità di offrire un sostegno alle famiglie di tutto il territorio regionale che si servono del Centro di Giulianova, una realtà che non ha solo una valenza di tipo sanitario ma riveste anche un carattere di tipo sociale. Il Centro va quindi rilanciato e potenziato come presidio regionale per la lotta a queste malattie».
La replica del direttore generale della Asl è affidata a Facebook. Sulla sua pagina personale, infatti, scrive: «A lato di ripetitive e generiche richieste, ancora nessuno dice in cosa il Centro per i Disturbi dell’Alimentazione di Giulianova sarebbe stato "declassato"; così come nessuno ha obiettato alcunché di sensato alla mia proposta di includerlo in un contesto assistenziale in cui i pazienti sarebbero certamente curati meglio e in modo più organico».